Le strade si intrecciano cedute al brulicare, si saluta anche chi non si conosce e, lontana, la nebbia viene ad annunciare nuovo calore. Se alle porte della città scorgete due amanti che si fissano sovrapponendo i loro sorrisi, allora siete arrivati alla meta.
Questo è dire, altro è fare.
Seguo le mie necessità, padroneggio il mio capire. E' difficile seguire lo sproloquio ubriaco di un orfano animale: ha troppe responsabilità da reggere, troppe sovrapposizioni nell'esporre i suoi problemi. Da ieri, per oggi, fino a domani.
Questo non è fare, ma è già più che dire.
"Hai un diamante da prestarmi?"
"Ho solo venti sogni...tieni".
Consumo. Ricavo.
Prevedo un rialzo proficuo, godrei di un abbattimento del costo.
Seduti in finanziaria, aspettando il nostro turno ci siamo addormentati.
Questo è fare e non c'è nulla di meglio da dire.
domenica 12 luglio 2009
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SCINTILLE
RispondiEliminaFaccio scintille a non finire,
del resto anche la luna oggi fa scintille.
Vomito ferro, penso di ferro.
Sono una miccia e brucio ossigeno.
Ho un bruco nello stomaco che tossisce di ferro.
Sono una minaccia che fa scintille.
Un sollievo di pongo. una pila che fa scintille.
"i denti sull'asfalto fanno scintille?"
Basterà, penso, pensare di ferro facendo scintille.
L'illogità #1
RispondiEliminaEra solo la bellezza del vuoto.
esperienza.
Così ho guadagnato centimetri dal vuoto.
Ma se sto tutto il giorno in aria
prima o poi collasserò
Ma se penzolo tutto il giorno dalle tue labbra
Scapperò per 12 ore su un Concorde.
Il peso di un Elettrone
RispondiEliminaEsigenza
Mordere gli occhi con le palpebre
"scusa, ma cosa vuoi?"
solo esistenza.
La tensione è esprimersi correttamente
con il cervello che canta.
Affogare solo toccando il fondo.
Perchè non sono un uomo della ragione
se la ragione è REAGIRE, DISTRUGGERE,COMBATTERE
il "concetto della ventosa", la moltiplicazione
il peso di un elettrone
tutto già
scontato, consultato, conosciuto.
ultimo commento di questa notte
RispondiEliminai miei vuoti
risiedono nelle case
dove ci sono ancora le anatre
e i pozzi d'acqua
e i reticoli che ci fanno respirare
me e i miei vermi
"l'ultimo ricordo di me pallido?"
non ricordo.
SO che vedo quadrato
e vedo quadrata la notte
e i suoi chiodi
i suoi moti circolari
e le sue antenne
Ma tanto un giorno saremo tutti soldati
custodi dei nostri capelli
padroni delle nostre piattole
e dei nostri sette cervelli.
Avremo luce abbastanza, adesso
per illuminare i nostri sudari
e luce abbastnza per nascorderci per sempre
in mezzo ai piatti sporchi
forse da lavare
e da pulire
e con essi le mani e la coscienza
e se non avessimo giocato
a fare gli sporchi
con il fango nelle ossa
e il rumore nelle tempie
saremmo sterili di vanità
di sempre
ricordo poco o niente
o forse non ho avuto il tempo
per stringere i denti
e cerare di ricordare
i miei vuoti
nascosti dalla luce del sole.
GRAZIE LUCA PERCHè NON RIESCO PIù A STACCARE
RispondiEliminaLa meccanica di una lunga vita
senza mordente
sono questi fottuti tubi
in cui ci hanno rinchiuso
pichè abbiamo capito
di avere una libertà
come un prodotto confezionato.
SEMBIANZE
RispondiEliminaLa notte incombe
incombe il sonno, celando silenzio
Cerca mia madre,
col cuore e con la mente, riposo.
Ed il suo viso, con il suo sguardo profondo
prende pian piano vigore.