domenica 12 luglio 2009

Il dire, il fare.

Le strade si intrecciano cedute al brulicare, si saluta anche chi non si conosce e, lontana, la nebbia viene ad annunciare nuovo calore. Se alle porte della città scorgete due amanti che si fissano sovrapponendo i loro sorrisi, allora siete arrivati alla meta.

Questo è dire, altro è fare.

Seguo le mie necessità, padroneggio il mio capire. E' difficile seguire lo sproloquio ubriaco di un orfano animale: ha troppe responsabilità da reggere, troppe sovrapposizioni nell'esporre i suoi problemi. Da ieri, per oggi, fino a domani.

Questo non è fare, ma è già più che dire.

"Hai un diamante da prestarmi?"
"Ho solo venti sogni...tieni".
Consumo. Ricavo.
Prevedo un rialzo proficuo, godrei di un abbattimento del costo.
Seduti in finanziaria, aspettando il nostro turno ci siamo addormentati.

Questo è fare e non c'è nulla di meglio da dire.

6 commenti:

  1. SCINTILLE

    Faccio scintille a non finire,
    del resto anche la luna oggi fa scintille.
    Vomito ferro, penso di ferro.
    Sono una miccia e brucio ossigeno.
    Ho un bruco nello stomaco che tossisce di ferro.
    Sono una minaccia che fa scintille.
    Un sollievo di pongo. una pila che fa scintille.
    "i denti sull'asfalto fanno scintille?"
    Basterà, penso, pensare di ferro facendo scintille.

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  2. L'illogità #1

    Era solo la bellezza del vuoto.
    esperienza.
    Così ho guadagnato centimetri dal vuoto.
    Ma se sto tutto il giorno in aria
    prima o poi collasserò
    Ma se penzolo tutto il giorno dalle tue labbra
    Scapperò per 12 ore su un Concorde.

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  3. Il peso di un Elettrone

    Esigenza
    Mordere gli occhi con le palpebre
    "scusa, ma cosa vuoi?"
    solo esistenza.
    La tensione è esprimersi correttamente
    con il cervello che canta.
    Affogare solo toccando il fondo.
    Perchè non sono un uomo della ragione
    se la ragione è REAGIRE, DISTRUGGERE,COMBATTERE
    il "concetto della ventosa", la moltiplicazione
    il peso di un elettrone
    tutto già
    scontato, consultato, conosciuto.

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  4. ultimo commento di questa notte

    i miei vuoti
    risiedono nelle case
    dove ci sono ancora le anatre
    e i pozzi d'acqua

    e i reticoli che ci fanno respirare
    me e i miei vermi
    "l'ultimo ricordo di me pallido?"
    non ricordo.

    SO che vedo quadrato
    e vedo quadrata la notte
    e i suoi chiodi
    i suoi moti circolari
    e le sue antenne

    Ma tanto un giorno saremo tutti soldati
    custodi dei nostri capelli
    padroni delle nostre piattole
    e dei nostri sette cervelli.

    Avremo luce abbastanza, adesso
    per illuminare i nostri sudari
    e luce abbastnza per nascorderci per sempre
    in mezzo ai piatti sporchi
    forse da lavare
    e da pulire
    e con essi le mani e la coscienza

    e se non avessimo giocato
    a fare gli sporchi
    con il fango nelle ossa
    e il rumore nelle tempie
    saremmo sterili di vanità

    di sempre
    ricordo poco o niente

    o forse non ho avuto il tempo
    per stringere i denti
    e cerare di ricordare
    i miei vuoti
    nascosti dalla luce del sole.

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  5. GRAZIE LUCA PERCHè NON RIESCO PIù A STACCARE

    La meccanica di una lunga vita
    senza mordente
    sono questi fottuti tubi
    in cui ci hanno rinchiuso
    pichè abbiamo capito
    di avere una libertà
    come un prodotto confezionato.

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  6. SEMBIANZE

    La notte incombe
    incombe il sonno, celando silenzio
    Cerca mia madre,
    col cuore e con la mente, riposo.
    Ed il suo viso, con il suo sguardo profondo
    prende pian piano vigore.

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