Dove finiscono i tuoi baci adesso?
Quanto possono allungarsi le mie dita?
Schiudiamo fidatezza e calpestiamo le pretese evanescenti.
Tracciamo percorsi impervi senza cedere all'abbandono.
Siamo indomabili maratoneti sugli altopiani della passione
e la pressione non ci fa mai spavento.
Tra voglie barricate e contatti virtuali,
resistiamo in primo piano sullo sfondo di una dolorosa convergenza tra democrazia dello svuotamento e dittatura del nulla.
Siamo il domani che non sarà domani
ma alleviamo con dignità il nostro sogno di un grembo in fiore.
Ogni giorno tu ed io.
venerdì 30 ottobre 2009
lunedì 26 ottobre 2009
Cittadino Italiano
Pigiama rigato rossoazzurro, altro che tessera elettorale!
Per intima protesta avevo deciso di non lavare neanche i denti ieri chè meritavo un alito da fine dell'universo. Sarebbe stata la pena piu equilibrata da infliggere a quella parte di me che ogni tanto pensa che ci possa essere ancora un partito da ascoltare con interesse.
Vi rassicuro subito: i denti li ho lavati appena alzato, ancor prima del primo caffè di giornata. Il sapore del caffè deve rimanere sul palato più a lungo possibile; è uno scempio troncarlo con quello prorompente del dentifricio. Ho lavato i denti perchè dopo tutto non meritavo una tale condanna.
Che ho mai fatto di male? Solo ogni tanto ho cercato di cogliere nelle parole dei dirigenti democratici (strictu sensu o latu sensu, fate voi) qualche idea nuova e - posso usare questa parola? speriamo non si incazzi nessuno...- rivoluzionaria.
Ho letto le mozioni, ho visto decine di stomachevoli tribune elettorali e in passato, in preda a raptus di autolesionismo mediatico, ho inghiottito intere puntate di Porta a Porta (mio dio, tutti quei nei e quei din-don!). Amici miei, io sono riuscito a trarne fuori il nulla: stava seduto su quei divanetti solitamente di pessimo gusto.
Chi trova il nulla trova un tesoro, mi sono detto. Ma il mio tesoro è formato tessera, ci sta scritto il mio nome sopra e una firma mia che non ho fatto io. PD bianco, rosso, verde. Cinque foglie e cinquemila maledizioni a chi ha rapito il mio diritto di scelta. Un Biondo mi ha tesserato e non ho potuto dire no: non ha chiesto il mio parere.
Eppure il problema probabilmente non è tanto il tesseramento occulto quanto il fatto che nessuno riesce a farmi sognare. E non è colpa mia se sono un cittadino esigente.
Nessuna rivoluzione. Tre milioni di elettori esigono rispetto, per carità. A me non resta che aspettare altre insospettabili stagioni di speranzoso amore.
P.S. Qualcuno si domanderà cosa non mi ha convinto delle tre mozioni (Bersani, Franceschini, Marino).Preferisco dare un giudizo stilistico più che contenutistico (le mozioni sono facilmenti reperibili online, chi vuole leggerle se le cerchi). Ognuna di esse ha il gusto di slavato senso comune. Tutte affrontano i temi che un vero partito dovrebbe affrontare (lavoro, sanità,istruzione, giustizia) affidandosi alla più leggera e autoreferenziale comunicazione politica (tranne quella di Marino in alcuni casi). Quando si finisce di leggerle si è molto più confusi di prima e si ha una volta di più l'impressione che chi dice tutto dice niente (ecco perchè ho postato il video di Guzzanti/Rutelli: vorrebbe dire tutto e invece...). Nessuna soluzione, nessuna idea riformatrice; solo parole, parole stomach aiming, parole mindless.
Per intima protesta avevo deciso di non lavare neanche i denti ieri chè meritavo un alito da fine dell'universo. Sarebbe stata la pena piu equilibrata da infliggere a quella parte di me che ogni tanto pensa che ci possa essere ancora un partito da ascoltare con interesse.
Vi rassicuro subito: i denti li ho lavati appena alzato, ancor prima del primo caffè di giornata. Il sapore del caffè deve rimanere sul palato più a lungo possibile; è uno scempio troncarlo con quello prorompente del dentifricio. Ho lavato i denti perchè dopo tutto non meritavo una tale condanna.
Che ho mai fatto di male? Solo ogni tanto ho cercato di cogliere nelle parole dei dirigenti democratici (strictu sensu o latu sensu, fate voi) qualche idea nuova e - posso usare questa parola? speriamo non si incazzi nessuno...- rivoluzionaria.
Ho letto le mozioni, ho visto decine di stomachevoli tribune elettorali e in passato, in preda a raptus di autolesionismo mediatico, ho inghiottito intere puntate di Porta a Porta (mio dio, tutti quei nei e quei din-don!). Amici miei, io sono riuscito a trarne fuori il nulla: stava seduto su quei divanetti solitamente di pessimo gusto.
Chi trova il nulla trova un tesoro, mi sono detto. Ma il mio tesoro è formato tessera, ci sta scritto il mio nome sopra e una firma mia che non ho fatto io. PD bianco, rosso, verde. Cinque foglie e cinquemila maledizioni a chi ha rapito il mio diritto di scelta. Un Biondo mi ha tesserato e non ho potuto dire no: non ha chiesto il mio parere.
Eppure il problema probabilmente non è tanto il tesseramento occulto quanto il fatto che nessuno riesce a farmi sognare. E non è colpa mia se sono un cittadino esigente.
Nessuna rivoluzione. Tre milioni di elettori esigono rispetto, per carità. A me non resta che aspettare altre insospettabili stagioni di speranzoso amore.
P.S. Qualcuno si domanderà cosa non mi ha convinto delle tre mozioni (Bersani, Franceschini, Marino).Preferisco dare un giudizo stilistico più che contenutistico (le mozioni sono facilmenti reperibili online, chi vuole leggerle se le cerchi). Ognuna di esse ha il gusto di slavato senso comune. Tutte affrontano i temi che un vero partito dovrebbe affrontare (lavoro, sanità,istruzione, giustizia) affidandosi alla più leggera e autoreferenziale comunicazione politica (tranne quella di Marino in alcuni casi). Quando si finisce di leggerle si è molto più confusi di prima e si ha una volta di più l'impressione che chi dice tutto dice niente (ecco perchè ho postato il video di Guzzanti/Rutelli: vorrebbe dire tutto e invece...). Nessuna soluzione, nessuna idea riformatrice; solo parole, parole stomach aiming, parole mindless.
lunedì 5 ottobre 2009
Tre Ottobre Duemilanove
"Però la libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso d’asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni e che io auguro a voi giovani di non sentire mai. E vi auguro di non trovarvi mai a sentire questo senso d’angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perché questo senso d’angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare dando il proprio contributo alla vita politica." (Piero Calamandrei)
Per essere chiari: si difende qualcosa che già si possiede e che tuttavia si vede in pericolo. Altrimenti non parleremmo di difesa ma di conquista o riconquista.Tutto ciò sembra ovvio, ma in questi giorni ho capito che molti ignorano il senso dell'espressione "difesa della libertà".
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