sabato 8 agosto 2009

Chi può cambiare cosa può cambiare come cambierà.

Esalto l'attenzione per le piccole cose,
lecco il tempo che vivifica, so della morte che parifica.
Sbalzo ferito mentre annaffio il giudizio critico
che definisce la struttura di tutto ciò che ci accade.


A volte lamento ogni luogo, maledico la mia codardia:
sono così intransigente da salvare solo i cuori incerottati.

Forse con eccessiva fretta limito il mio canto ad un solo ritornello:
cure circolari, cure senza buchi, credenze orfane di speranze
macchie da profondo sud in un'apoteosi di luridume e convenienza.

Da anni vengo controllato come un assassino:
per quel che mi riguarda spargo tracce, spermi e cavilli
poi confido nella fretta che viene, nella recisione dei peccati che va.

Eppure, come dei frutti divisi a metà di cui è facile contare i semi,
so che degli uomini è possibile disegnare lo scheletro e spremere l'anima.

Chi può cambiare cosa può cambiare come cambierà:
ere come elastici, incognite da riempire, angeli sapienti da cui imparare a vivere.

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